NON UNO DI MENO – TEATRO PONCHIELLI CREMONA 7 DICEMBRE 2021 ORE 20:30

“L’esigenza profonda di questi ragazzi è quello di essere pensati e cercati”. Mattia Cabrini è attore, educatore e uno dei coordinatori a Cremona del progetto “Non uno di meno – La scuola senza cattedra”. Un progetto per prevenire l’abbandono scolastico. Da cinque settimane, 50 tra ragazze eragazzi, composti in gruppi eterogenei (frequentanti la scuola e non) stanno preparando uno spettacolo, seguendo il modello della “danza in comunità”. “Con la danza di comunità si mira a creare il gruppo – sottolinea Mattia Cabrini -” Si lavora insieme, senza ruoli predefiniti. Non c’è quindi la distanza tra chi decide e chi deve eseguire, tra il regista e gli attori,tra gli adulti e i ragazzi”.
“Qui, quasi un inizio” è il titolo dello spettacolo che i 50 adolescenti porteranno in scena il 7 dicembre 2021 alle ore 20.30, al Teatro Ponchielli di Cremona, con l’Orchestra Filarmonica Italiana. “È un traguardo di cui vanno fieri questi ragazzi -aggiunge Mattia -. E non era affatto scontato che ci arrivassero. Sono ragazzi che hanno già abbandonato la scuola. Il percorso che hanno compiuto in queste cinque settimane ha dimostrato innanzitutto a loro stessi, ma anche ai loro genitori e alla scuola, che ce la possono fare”.
“Non uno di meno – La scuola senza cattedra” è promosso da una fitta rete di partner delle province di Cremona, Brescia e Mantova e selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini”, nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. La chiave delprogetto è offrire un’ alternativa alle ragazze e ai ragazzi che non hanno trovato nel “classico” percorso scolastico l’opportunità di far emergere il loro potenziale. La convinzione alla base di quest’idea – portata avanti dalle associazioni impegnate nell’integrazione socioculturale
Il Laboratorio e La Compagnia dei Piccoli – è quella che le discipline artistiche siano strumenti necessari nella lotta all’esclusione sociale e motori di trasformazione e di inclusione. I laboratori, come quello del teatro, in cui si sperimentano forme alternative alla didattica diventano l’opportunità per rinforzare risorse personali e scoprire approcci cognitivi altri e complementari a quelli tradizionali.
Ormai mancano pochi giorni allo spettacolo. Sulle musiche proposte dall’Orchestra Filarmonica Italiana di Amilcare Ponchielli, Gioacchino Rossini, Antonìn Dvořák e Johann Strauss i giovani attori intervengono come strumenti di un’orchestra che vive da subito la sfida di ascoltarsi, di farsi posto nel mondo e muoversi insieme. La musica detta i tempi di un racconto che ha contorni sfumati tra la il classico e la contemporaneità, tra l’attualità di tutti noi e il presente di ciascuno di loro. Al termine dell’intero percorso di cinque
settimane per la realizzazione dello spettacolo “Qui, quasi un inizio” sarà realizzato un docufilm a cura di Sol Capasso di Camarada Films.

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